Capisco che l’argomento possa apparire macabro o di poca pertinenza con un blog di viaggi ma viaggiare è capire la cultura del posto e i cimiteri aiutano non poco a farlo.
Prendiamo quelli italiani: nascosti alla vista da alte mura come fosse una vergogna morire, dentro affollati uno a ridosso dell’altro per mantenere le stesse abitudini anche da morto, inquadrati in vita e nella morte.
Quelli nordici invece sono quasi sempre in posizione panoramica, con muretti bassi, prati verdi e pochi fiori, con lapidi recenti fianco a fianco ad altre antichissime, legati alle tradizioni e al territorio.
Quelli polacchi sembrano il banco di un fiorista: tutte le tombe. vecchie e recenti, sono sempre perfette, con fiori freschi e colorati, come le loro ragazze sempre ben truccate e vistose.
E quelli delle Repubbliche Baltiche? Non ne avevamo ancora visti (non che solitamente cerchiamo i cimiteri, sia chiaro, solo che ci capita ogni tanto di cercare un posto dove parcheggiare il camper e spesso i cimiteri sono l’unico posto con un parcheggio a disposizione…) poi oggi per caso ne abbiamo visti addirittura due e in entrambi abbiamo capito dov’eravamo solo una volta entrati. Si perchè i cimiteri baltici sono dentro i boschi. Alberi d’alto fusto al posto dei monumenti funebri, felci al posto dei fiori, sentieri invece che viali, ogni tanto una panchina per riposare e ricordare.
Non sò cosa significhi, ma mi è piaciuto…
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